Selena Gomez contro il body shaming: «Non m’importa del mio peso. Sono perfetta così come sono»

Selena Gomes prende di petto i body shamer, gli odiatori che criticano il suo aspetto fisico sui suoi social (e non solo). L’attrice e cantante ha deciso di affrontare i leoni da testiera che continuano a farle arrivare commenti sgradevoli sul suo aspetto. Nelle sue storie su TikTok , Gomez lancia un messaggio di body positivity e di accettazione, annientando l’odio con ironia e determinazione: «Sto cercando di rimanere magra, ma sono andata da Jack in the Box e ho preso quattro tacos, tre involtini di uova, anelli di cipolla e un sandwich di pollo piccante». Quindi l’affondo. “P….na, sono perfetta così come sono».

La star di The Only Murders in the Building ha poi fatto notare che ciò che mangia è ininfluente visto che ci sarà sempre qualcuno che avrà qualcosa da ridire sul suo aspetto. «Onestamente, non mi interessa dell mio peso perché la gente criticherà comunque – dice con tono fermo – . «Sei troppo piccola», «Sei troppo grassa»…. Questa non è la prima volta che Selena Gomez si apre sui social a proposito dell’odio che riceve pubblicamente. Secondo la cantante, il body shaming nei suoi confronti si è innescato nel 2015 quando ha posato nuda per la copertina del suo album del 2015, Revival. In una intervista a Us Weekly aveva rivelato che proprio in quell’occasione mentre andava all’aeroporto si era sentita urlare: «Sei grassa!». Gli episodi di bullismo si erano ripetuti turbandola al punto di decidere di andare in terapia per prendersi cura della sua salute mentale.

Selena ha sempre parlato anche della sua battaglia contro il lupus e del successivo trapianto di rene, fatti che hanno influenzato la sua salute e il suo benessere, ma non il suo spirito combattivo. La scorsa estate ha lanciato una linea di beauty, «Sono molto fluttuante nel mio peso — ha detto presentandola —, quindi ho dovuto imparare abbastanza presto ad avere le spalle grandi quando si tratta di gestire queste cose… Il body shaming in fondo è solo una cosa odiosa…»