Monica Lewinsky si vendica su Clinton con una serie TV

Per Monica Lewinsky la vendetta è un piatto va servito freddo. 23 anni fa scoppiò lo scandalo che la mise al centro di una tempesta politica con il primo processo di impeachment in oltre un secolo di un presidente degli Stati Uniti in carica.

A settembre debutterà su Fx “Impeachment: American Crime Story”, da lei prodotto, e ispirato allo scandalo sessuale che per poco non provocò la caduta dell’allora presidente Bill Clinton.

Ispirata al saggio di Jeffrey Toobin, “A Vast Conspiracy”, sarà il terzo capitolo della serie antologica “American Crime Story”: le prime due stagioni della serie si sono concentrati rispettivamente sul caso O.J. Simpson e sull’assassinio di Gianni Versace. A interpretare Monica Lewinsky troviamo l’attrice e cantante Beanie Feldstein, mentre a dare il volto a Clinton è Clive Owen. Edie Falco interpreta Hillary Clinton e Sarah Paulson invece Linda Tripp.

Negli ultimi anni la Lewinsky si è reinventata come scrittrice, attivista e poi anche titolare di una società di produzione appropriatamente battezzata “Alt Ending” (finale alternativo). Punto di partenza della Monica 2.0 è stato il lungo articolo per “Vanity Fair” del 2014 in cui l’ex stagista del sexgate ha riesaminato dal suo personale punto di vista gli eventi al centro dell’uragano mediatico che per mesi, nel 1998, catturò l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale provocando gravi ripercussioni dello scandalo sul suo stato emotivo. Monica era tornata alla carica l’anno dopo con la Ted Talk “The Price of Shame” (il prezzo della vergogna), seguita da circa venti milioni di persone. Da allora le sue campagne contro il cyberbullismo e altre forme di molestie e intimidazione online sono state applaudite dai media.

Il progetto televisivo non è il solo in cantiere per l’ex stagista della Casa Bianca: c’è anche un documentario per Hbo Max intitolato “15 minutes of Shame” che, secondo la piattaforma in streaming, esplorerà “l’epidemia di vergogna” nella cultura contemporanea.