Harry e Meghan, la «sicurezza» è solo una scusa per non tornare a Londra

Harry e Meghan

La minaccia del principe Harry di far causa al governo di Sua Maestà per averlo privato della protezione di Scotland Yard sta suscitando una valanga di reazioni. L’ultima in ordine di tempo arriva dall’esperto reale Phil Dampier, autore del libro Royally Suited: Harry and Meghan in their own words. Il caso security a suo giudizio sarebbe «solo una scusa per non presenziare al Giubileo di platino della regina Elisabetta».

Nei giorni scorsi si diceva infatti che Harry avesse pianificato di tornare a Londra a giugno, con la moglie Meghan Markle e i due figli Archie e Lilibet Diana, proprio in occasione dei festeggiamenti per i settant’anni di Regno della nonna. Ma «Meghan», spiega Dampier, «non ha alcuna intenzione di rimettere piede nel Regno Unito». Né a giugno, né «mai». E «la storia della security è un’ottima scusa per non tornare».

Harry ha chiesto la scorta di Scotland Yard come condizione per rimettere piede sul suolo inglese – come era prima che decidesse di non rivestire più un ruolo attivo all’interno della royal family – spiegando che la sua squadra privata di bodyguard non ha accesso alle informazioni dell’intelligence britannica, necessarie per proteggere lui e la sua famiglia. «Il Regno Unito sarà sempre la casa del principe Harry e un Paese in cui vuole che sua moglie e i suoi figli siano al sicuro», ha spiegato un rappresentante legale del duca. «Ma la mancanza di protezione da parte della polizia comporta un rischio personale troppo grande». I legali del duca di Sussex hanno fatto sapere che Harry è pronto a pagare pur di avere la scorta della polizia britannica. Tutte sciocchezze, secondo Phil Dampier: «“Affittare” la scorta della Polizia creerebbe un precedente pericoloso».

Il capriccio dei Sussex ha indignato anche Ken Wharfe, ex ispettore ed ex guardia del corpo di lady Diana, che qualche giorno fa parlando con il London Evening Standard ha dichiarato: «La protezione di Scotland Yard non è in vendita. Non funziona così e Harry lo sa. Se vuole, è nella posizione finanziaria di assumere ex personale di scorta che conosce il protocollo ed è autorizzato a lavorare nelle residenze reali, che poi è quello che già fanno le principesse Eugenia e Beatrice. L’unica differenza è che le loro scorte non possono essere armate». Secondo Dampier Harry «sa bene che non può vincere questa disputa col governo britannico». Ma probabilmente poco gliene importa, visto che le sue mire sarebbero altre: assecondare la moglie senza mostrarsi (troppo) sgarbato con la nonna regina.

Harry e Meghan, la «sicurezza» è solo una scusa per non tornare a Londraultima modifica: 2022-01-19T14:06:52+01:00da maross8