Harry, che «non ha preparato Meghan Markle alla vita nella royal family»
In casa Windsor, essere membri senior comporta diritti e doveri, oltre ad un rigoroso rispetto della gerarchia: «Niente di affascinante», dice l’esperto Robert Jobson, «il principe non lo ha spiegato alla moglie. Che appena ha capito che William e Kate erano la coppia numero uno, ha scelto un’altra strada».
Le logiche che regolano la vita di corte, chiunque – più o meno – le può immaginare. Farci i conti fin dalla nascita, però, permette di sentirne gli effetti sulla propria pelle, pro e contro. Ecco perché, secondo il biografo reale Robert Jobson, il principe Harry avrebbe dovuto preparare maggiormente la moglie Meghan Markle ai compiti da membro senior di casa Windsor, spiegandole meglio diritti e doveri che il ruolo comporta.
«Niente di affascinante», esordisce l’autore di Prince Philip’s Century, parlando con Page Six. «Seppur molti pensino il contrario, far parte della royal family è un duro lavoro. Se Meghan fosse stata informata più nel dettaglio, probabilmente non le sarebbe piaciuto». Jobson, comunque, non attribuisce la responsabilità della Megxit soltanto a Harry: «La duchessa sapeva che sarebbe entrata a far parte di una famiglia prestigiosa».
«Avrebbe dovuto documentarsi e non ha alibi», considerato oltretutto che da Palazzo avevano incaricato Samantha Cohen – una delle più fidate assistenti della regina Elisabetta – di aiutare l’ex attrice ad entrare negli stringenti meccanismi di corte. Ad uniformarsi al protocollo e, soprattutto, a rispettare rigorosamente la gerarchia, vivendo con serenità – e senza tensioni – la loro posizione nella linea di successione al trono.
«Quando ha visto che lei e Harry avevano un piccola casa (Nottingham Cottage, a Kensington Palace) e che William e Kate erano considerati la coppia numero uno, probabilmente non l’ha capito», aggiunge Jobson. «Meghan allora ha pensato che – insieme al marito – avrebbe potuto fare ben di meglio, iniziando a commercializzare la royal family. Questo francamente non è accettabile, perché è contrario ai compiti della monarchia».
«Essere membro della royal family significa in primis servire ed aiutare gli altri, non aiutare se stessi. Che temo sia quello che hanno fatto i Sussex».
