Simona Ventura racconta tutto: “I figli, l’amore per Giovanni Terzi e la sua malattia …”

simona ventura famiglia

La conduttrice tv apre il suo cuore. Svelando (anche) le sue grandi preoccupazioni. Con qualche rimpianto, ma ancora tanta energia… Simona Ventura si racconta a tutto tondo: la famiglia, i figli, la carriera, la fede. E l’amore per Giovanni Terzi. Per poi ammettere: “E pensare che da piccola volevo farmi suora”.

La conduttrice televisiva confessa tutto al Corriere della Sera, cui regala un ritratto dei suoi tre figli. A partire dal primogenito Niccolò: “È forte, perbene. In lui rivedo la mia grinta. Credo, e vale per tutti e tre, che il mio lavoro lo abbiano in qualche modo subìto, anche se ci sono stati i lati positivi. Nessuno di loro vuole lavorare in televisione, a Niccolò hanno proposto di partecipare a qualunque reality… Io li ho sempre spinti a trovarsi una strada da soli”. Giacomo, invece “ha una sensibilità non comune, è un artista a tutto tondo, e in questo mi somiglia, fa teatro. È curioso, puntiglioso, creativo. Mi ricorda me da ragazza”. E Caterina “è la mia principessa. È bravissima a scuola: senza offesa per nessuno, non ero abituata a sentirmelo dire ai colloqui. Caterina ha 15 anni e ha un’etica incredibile, da ragazza di una volta. Per dire: se le sue amiche fanno cose che a lei non piacciono, non le frequenta più”.

Non è stato facile fare la mamma ed essere una persona impegnatissima, con 61 programmi televisivi alle spalle, 2 in radio e 8 film: “Intanto ho avuto la fortuna di avere i miei genitori e molte persone che mi hanno aiutata. In primis la tata Lulù, ecuadoregna, che mi ha supportata per tredici anni: 13 di Nic, 11 di Giacomo e 6 di Caterina. Ho cominciato a lavorare nel ‘94, ma ho avuto il grande exploit nell’intrattenimento dal 2000 al 2010: anni d’oro dal punto di vista lavorativo, ma complicati per la famiglia. E agrodolci, sull’ottovolante: nel 2004 mi sono separata… Continuare a crescere i miei figli da madre single non è stato facile, qualcosa sul campo ho lasciato. Però sono sempre stata molto presente con loro: mi alzavo la mattina a portarli a scuola, non mancavo mai a una recita, a un incontro con gli insegnanti. Ero una specie di caterpillar: la disciplina me l’ha insegnata mio padre militare, lo stacanovismo l’ho ereditato da lui”.

Ma ora Simona ha incontrato anche l’anima gemella, Giovanni Terzi: “Per la prima volta ho trovato una persona complementare a me, non ci lasciamo mai. Sognavo un uomo che non fosse geloso del mio successo e non entrasse in competizione con me. Se riesco a fare tante cose è anche grazie alla serenità che mi dà. La nostra, più che una famiglia allargata è una comune. Abbiamo 5 figli, i miei più i suoi, Ludovico e Giulio. E per noi vale il detto “tutti per tutti””.

Quando passa in rassegna i momenti più significativi della sua vita, su quelli belli non ha dubbi: “Quello in cui ho tenuto tra le braccia i miei figli”. I brutti, invece, sono stati tanti: “I fallimenti. Sicuramente il mio matrimonio. Ogni storia lunga che ho avuto, quando si è chiusa, è stata un fallimento. Momenti negativi nel lavoro ne ho avuti, ma se si cade ci si rialza. I giovani non lo vivono così”. Per fortuna, tra questi, non c’è stata l’aggressione al figlio Niccolò (SPECIALE): “Poteva esserlo, ma le cose poi sono andate bene. Ho la fortuna che quelli che amo stanno bene. Certo, Giovanni, e lo dico perché ne ha parlato lui, ha una malattia autoimmune abbastanza seria, ma abbiamo la consapevolezza di fare tutto quello che serve perché si arresti”.

Tra i tanti programmi fatti, tre sono i suoi preferiti: “Quelli che il calcio, L’Isola dei Famosi e Le Iene. Sono programmi in cui sono stata la prima donna. Ho sempre scelto la strada più difficile e posso dire con orgoglio di non essere mai stata imposta da qualcuno”. E rammenta: “Io ho avuto a Quelli che il calcio i più grandi artisti della storia. Da Adele a Katy Perry, dagli U2 a Amy Winehouse, da Al Pacino al mio idolo David Bowie. Restavo colpita dalla loro umiltà: i più forti sono anche i più umili”. Ma un personaggio in particolare l’ha emozionata: “Lady Gaga. Ho qui in giro un biglietto che mi scrisse dopo essere stata a Quelli che il calcio. Ricordo che era arrivata in taxi e non avemmo il tempo di preparare l’intervista. E ricordo benissimo il suo carisma, ne rimasi sconvolta. Il giorno dopo mi mandò un mazzo di fiori e un biglietto: “Grazie Simona perché sei stata l’unica in Italia a volermi nel suo programma”. Da lì esplose”. Sempre emozionata prima della diretta, segue un curioso rito scaramantico: “Se mi cade la cartellina la sbatto tre volte per terra e sputo tre volte sul copione. Questo non andrebbe bene con il Covid…”

Simona è amata e invidiata. Ricorda un’accusa vigliacca che proprio non è riuscita a digerire, quella “di essermi drogata. Per anni ho fatto l’esame del capello. Questa calunnia era talmente dominante sui giornali che mi sono detta: ora con il primo che ci riprova mi rifaccio casa”.

Mai attratta dalla politica, molto religiosa, da quando ha divorziato non ha più fatto la comunione: “Non voglio farla a dispetto del Papa. Ma una volta a Miami ammetto di averla fatta, sperando che nessuno mi riconoscesse. Era il 25 dicembre e a sorpresa cantò anche Andrea Bocelli”. E aggiunge: “Una volta ho avuto la fortuna di partecipare alla messa di Papa Ratzinger: bellissimo. I papi sono permeati da un carisma incredibile. Già il fatto del vestito bianco, li riempie di luce. Mi piacerebbe molto conoscere Papa Francesco”. D’altra parte, da piccola voleva farsi suora: “Avevo la nonna molto credente che mi portava a messa ogni domenica e una volta mi fece leggere dal pulpito. Mi ritrovai con tutte queste vedove vestite di nero che mi guardavano e mi ascoltavano e mi accorsi di un brivido nella schiena. Poi ho scoperto che non era vocazione: il palcoscenico mi aveva già sedotta”.

Simona Ventura racconta tutto: “I figli, l’amore per Giovanni Terzi e la sua malattia …”ultima modifica: 2021-09-28T11:30:28+02:00da maross8