Claudia Rivelli arrestata: la sorella di Ornella Muti è coinvolta nel traffico di droga
Ancora guai per Claudia Rivelli, 71 anni, attrice e sorella dell’attrice Ornella Muti. La Rivelli è infatti tra le persone arrestate dai Nas, in base alle indagini del Procuratore aggiunto di Roma Giovanni Conzo, nell’operazione contro il traffico di sostanze stupefacenti tra cui la cosiddetta “droga dello stupro”.
Per la sorella della Muti è arrivata la misura cautelare degli arresti domiciliari. Non è la prima volta che la donna risulta coinvolta in casi simili: già in precedenza le forze dell’ordine l’avevano arrestata, a Londra, intercettando un pacco sospetto.
Nel capo di imputazione si legge che l’indagata avrebbe importato illecitamente dall’Olanda “con cadenze trimestrali”, vari flaconi di Gbl “provvedendo a inviarne parte al figlio residente a Londra dopo averne sostituito confezione ed etichetta riportante indicazione ‘shampoo’ in modo da trarre in inganno la dogana”. Dopo essere stata rimessa in libertà Claudia Rivelli ha affrontato un processo per direttissima in cui aveva spiegato di avere inviato quella sostanza al figlio che vive a Londra. Stando al racconto il figlio l’avrebbe utilizzata “per pulire l’auto” mentre in casa l’utilizzo che se ne sarebbe fatto era per “lucidare i pezzi dell’argenteria”.
Dopo essere stata rimessa in libertà Claudia Rivelli ha affrontato un processo per direttissima in cui aveva spiegato di avere inviato quella sostanza al figlio che vive a Londra. Stando al racconto il figlio l’avrebbe utilizzata “per pulire l’auto” mentre in casa l’utilizzo che se ne sarebbe fatto era per “lucidare i pezzi dell’argenteria”. Sono 39 le misure cautelari disposte. Oltre alla Rivelli sono stati raggiunti dalle misure cautelari anche alcuni professionisti, due ex appartenenti alle forze armate, persino un insegnante di scuola media che faceva arrivare le sostanze nell’istituto dove lavorava. Gli agenti hanno individuato 290 spedizioni per un valore di mercato di quasi 5 milioni di euro. I pacchi venivano pagati in criptovaluta.
Dalle chat su WhatsApp tra Claudia Rivelli e il figlio emergono però dialoghi che fanno pensare ad altro, del tipo: “Pacco arrivato e nascosto” o ancora: “Fammi sapere notizie mano a mano, se no mi agito troppo fino a giovedì” e questo permette al GIP di Roma di giungere alla conclusione che appaiono elementi “oggettivamente indicativi della piena consapevolezza e della volontà di realizzare condotte penalmente rilevanti, ponendosi quale schermo per agevolare il figlio nell’importazione di sostanza nel Regno Unito dove è considerata illegale al pari dell’Italia”.
